venerdì 22 luglio 2011
Orto condominiale, work in progress
http://www.youtube.com/watch?v=sVm_oeIqS_c
Fatemi sapere!
Rimedi per l'oidio
L’oidio, conosciuta anche come mal bianco, è una malattia generata da un fungo che forma un feltro biancastro di aspetto pulverulento. Colpisce le parti aeree della pianta (foglie, germogli e frutti) che arrestano la crescita, decolorano e si ricoprono di muffa. E' una malattia che interessa sia le piante ortive che quelle ornamentali. Pensate che in alcuni vigneti le rose sono utilizzate come piante spia, perchè manifestano i sintomi prima della vite, indicando quindi la necessità di intervenire per evitare che si diffonda la malattia in maniera irrimediabile. Una pianta ammalata infatti può essere recuperata solo eliminando le parti infette e trattando quelle sane. Se l’infezione è troppo avanzata, non esiste altro rimedio che sradicare la pianta e smaltirla lontano dall’orto per evitare che le spore si disperdano sul terreno. Bisogna quindi prevenirla!
L'insorgenza della malattia è favorita da scarsa ventilazione ed elevata umidità.
PREVENZIONE
- Favorire la circolazione dell'aria tra le piante distanziandole in maniera adeguata.
- Eliminare tutte le foglie basali evitando che entrino a contatto con il terreno (è il caso ad esempio di pomodori, peperoni, melanzane)
- Eliminare le foglie nelle piante "troppo generose" in vegetazione per favorire la circolazione dell'aria all'interno della chioma
- Irrigare evitando di far permanere l'acqua tutta la notte sulle foglie, previlegiando tipologie di irrigazione a goccia o per scorrimento. Altrimenti irrigare molto presto al mattino.
- Sostenere con canne o reti gli ortaggi più alti
CURA
Prodotti a base di zolfo (ammessi anche in agricoltura biologica), con più applicazioni nel corso del ciclo produttivo della pianta. Bisogna ricordare che lo zolfo agisce per contatto, ciò significa che risulta molto importante distribuire in maniera uniforme su tutta la superficie da proteggere, dopo aver eliminato le parti infette. Attenzione alle temperature! Al di sopra dei 30°C può essere tossico per la pianta e creare delle bruciature.
Quando la malattia è nelle fasi iniziali e soprattutto negli orti casalinghi, con un numero limitato di piante, si può agire con altri metodi (è il mio caso):
Bicarbonato: un cucchiaio abbondante di bicarbonato disciolto in 1,5 - 2 litri di acqua
Aceto: un cucchiaio abbondante di aceto in 1-1.5 litri di acqua
Acqua ossigenata: spruzzare senza diluizione su piante già cresciute e che non siano state appena trapiantate.
Latte: diluire 1 parte di latte in 2 di acqua, spruzzare ogni 3-4 giorni. Il latte modificando il pH della superficie, ostacola l’adesione del fungo alla pianta.
lunedì 4 luglio 2011
Tenerumi che passione!
Una vera traduzione italiana non esiste. Si tratta dei germogli “teneri” delle zucche lunghe, botanicamente Lagenaria siceraria, tanto diffuse in Sicilia. Nell’entroterra siciliano sono detti anche "càddi ri cucùzza", ma la mia vicina di casa e comunque nella parte orientale della Sicilia molti la chiamano “tàddi cucùzza”.
La lagenaria, utilizzata da millenni, si è diffusa con molta probabilità grazie al trasporto marino e sia riuscita a mantenere la germinabilità dei semi nonostante la lunga permanenza nell’acqua salta. E’ una cucurbitacea, per intenderci appartiene alla stessa famiglia delle zucche e zucchine. Sulla stessa pianta si trovano fiori maschili e femminili. Predilige climi miti ed esposizioni a mezz’ombra. Le forme sono molto diverse e quelle globose, svuotate ed essiccate possono essere usate come contenitori per i liquidi (zucca dei pellegrini) o come galleggianti (zucca dei pescatori). Se allevata per i tenerumi si può coltivare come pianta rampicante mettendo qualche tutore, infatti è provvista di numerosi viticci, ossia quegli organi filiformi con cui i fusti di alcune piante si attaccano a un sostegno avvolgendosi a spirale (es. la vite, il pisello). Solitamente, però, si crea una pergola in modo che le lunghe zucche verdi pendano al centro.
Io ho risolto realizzando una piccolissima pergola tra 2 vasi e già la prima raccolta di tenerumi è stata fatta. Adesso vedo crescere le zucche, spingendole con gli occhi, infatti, hanno ancora la dimensione di fagiolini pelosetti, così come le foglie.
La cosa più carina è che “zia Cetta”, che abita nel mio condominio è stata ben felice di cucinare i “tàddi cucùzza” per me e per questo la ringrazio.
Condivido con voi la ricetta:
Ingredienti:
-tenerume di zucca lunga
-olio di oliva
-aglio
-sale
-pomodorini
Lavate la verdura, tagliatela cercando di portare via i filetti dei gambi e lessatela in acqua abbondante. Saltate uno spicchio di aglio con olio extra vergine di oliva, aggiungete pomodorini tagliati a dadini ed i tenerumi in modo che si insaporiscano. Aggiungete sale a piacere. Potete mangiarla come contorno, come ho fatto io oppure come condimento per la pasta.
Ho avuto qualche problema con gli afidi, ma sono riuscita a tenerlo sotto controllo con il macerato di aglio e poi ho eliminato molto velocemente qualche foglia ingiallita.Per adesso tutto bene, vi aggiornerò ...
mercoledì 15 giugno 2011
Spinaci in vaso ... si può!
La parte più interessante è stata, ovviamente, la raccolta. Li ho usati sia per l'insalata fresca che saltati in padella al burro. Inizialmente ho quindi raccolto solo le foglioline più grandi e successivamente prima che la pianta "montasse a seme" ossia formasse l'infiorescenza, ho raccolto l'intera pianta.
Ricordate che lo spinacio predilige terricci morbidi e ricchi di sostanza organica ed un'esposizione a mezz'ombra.
E' un ortaggio abbastanza ricco di ferro anche se in realtà è scarsamente assimilabile dall'organismo. E' anche fonte di vitamina C, vitamina A e calcio.
mercoledì 8 giugno 2011
Potatura verde ... di cosa si tratta?
Oggi vorrei parlarvi di quello che tecnicamente si chiama potatura verde, cioè di quelle operazioni che servono a controllare la crescita degli organi erbacei (per intenderci foglie, steli, cime …).
Innanzitutto nel pomodoro. In quelli a crescita indeterminata, cioè che crescono in altezza in modo continuo, è necessario decidere l’altezza finale ed eliminare la parte apicale in base allo spazio che abbiamo a disposizione. E’ una pianta generosa che tende a produrre nuovi germogli anche dal basso che a sua volta formeranno nuovi fiori. Conviene quindi eliminare i germogli alla base e quelli che si formano più in alto, tra il punto di inserzione della foglia con il fusto (praticamente vedrete dei nuovi fusticini). Conviene asportarli prima che raggiungano i 3-5 cm di lunghezza. In questo modo sarà garantita la circolazione dell’aria riducendo il rischio di malattie fungine e le bacche godranno di più luce e più risorse nutritive. Non facendola, si formerebbero troppe infiorescenze e le piante porterebbero un numero elevato di piccoli frutti di qualità scadente. Se non si effettua tempestivamente conviene mantenere anche questi nuovi fusti, magari legandoli al tutore e cimandoli, perché altrimenti la pianta soffrirebbe per una potatura troppo drastica.
Per migliorare le dimensioni dei frutti si può fare anche la cimatura del grappolo, ossia si riduce il numero di fiori consentendo così alla pianta di distribuire il nutrimento su un numero minore di frutti. La cimatura del grappolo, o meglio dell’infiorescenza, può essere fatta semplicemente così come avviene per il basilico. Infatti, quando i frutticini sono appena formati i tessuti sono ancora teneri ed è sufficiente stringere il raspo (ciò che rimane dopo il distacco dei pomodori) tra pollice ed indice e reciderlo con le unghie. Poi ho eliminato anche qualche foglia basale, ormai ingiallita, facendo quindi la sfogliatura, migliorando la ventilazione e l’illuminazione dei pomodori.
Anche per il basilico ho fatto ripetutamente la cimatura per favorire l’accestimento ossia la ripetuta ramificazione del fusto che permette di dare un aspetto più compatto, simile ad un cespuglio. Per il basilico quest’operazione deve essere fatta al di sopra del punto di inserzione delle foglie da cui si svilupperanno successivamente due nuovi fusti laterali. Ripetendola diverse volte si prolungherà la produzione di foglie grandi ed aromatiche a discapito della formazione dell’infiorescenza. Magari potete scegliere di far sviluppare una solo qualche infiorescenza da cui potrete prendere i semi per l’anno successivo e mantenere le altre piante per continuare a preparare dell’ottima salsa con il basilico fresco.
Guardate un po' come sta diventando il cortile?Dobbiamo fare tanti cambiamenti, ma adesso tutti cominciano a venire, curare le piante. E' un motivo in più per fermarsi a parlare ...Hai visto le zucchine, stanno crescendo e le lattughine?Abbiamo dimenticato di mettere l'acqua e se ne sono perse alcune. Hai spruzzato il macerato d'aglio per gli afidi?Mi raccomando, non quando c'è il sole ...
martedì 7 giugno 2011
07/06/2011
domenica 5 giugno 2011
5 giugno
lunedì 16 maggio 2011
16 maggio
CONGRATULAZIONI!!!
Tavolo, tavolo delle mie brame
venerdì 6 maggio 2011
Il condominio di Marianna: In attesa di convincere tutti
lunedì 2 maggio 2011
Germinatoi fai da te
Se le lumache sono affamate
martedì 26 aprile 2011
Verde rame
Verde rame sì, no, sì, no, sì, no, sì, no, sì, no, sì, no, sì, no, sì, no, sì, Sì? Sì!!